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Immagine del redattorePresidente Dott.ssa Carmela internicola

L’importanza dell’osservazione pedagogia


Lo stile educativo fondato sull’ osservazione e sull’ ascolto qualifica la pratica educativa e sostiene la professionalità dei docenti.

La scuola che mette in posizione centrale il bambino non può non predisporre una grande attenzione all’ osservazione come strumento che permetta di conoscere il bambino per rispondere ai suoi bisogni autentici.

Ogni bambino è un individuo a sé con la sua storia e le sue esperienze e come tale va conosciuto, tenendo presente che egli si manifesta attraverso il gioco, le azioni, le relazioni e attraverso questi rivela i propri interessi e i propri bisogni.


Ma cos’è l’osservazione, quali sono le sue caratteristiche e le sue funzioni, quali sono le condizioni necessarie perché essa si dispieghi?

L’osservazione pedagogica di tipo contestuale: pedagogica in quanto non si tratta di una prassi condotta da un ricercatore esterno al contesto, ma dell’osservazione diretta che l’insegnante svolge stando nella relazione con i bambini. Contestuale perché facendo riferimento alla Teoria Generale dei Sistemi per la quale il sistema è “un insieme di elementi interagenti tra loro” (Bertalanffy, 1969), l’osservatore nell’atto di osservare interagisce partecipando alla costruzione della realtà.

E’ necessario definire a priori gli obiettivi, i tempi ed il focus dell’osservazione: non si può osservare tutto perché si rischia di non vedere nulla, va definito cosa osservare e perché. Per esempio se l’obiettivo del docente è quello di instaurare una relazione educativa positiva con il gruppo egli andrà a compiere, in un periodo definito, una serie di osservazioni sull’interazione tra bambini e adulti e tra bambini e bambini. Il gruppo dei docenti, successivamente, leggendo le osservazioni potrà lasciarsi sollecitare da “buone domande” quali: cosa ci dice il bambino con queste azioni? Riconosciamo i suoi bisogni? Come rispondiamo?

Una modalità osservativa può essere quella di utilizzare carta e penna annotando in modo descrittivo quanto avviene in situazione educativa, con l’attenzione a descrivere il contesto e le interazioni attraverso cui si manifesta la relazione evitando definizioni rigide dei comportamenti osservati.

L’osservazione diventa strumento fondamentale anche per instaurare rapporti di fiducia e facilitare la comunicazione e la collaborazione con le famiglie; per esempio la lettura di alcuni stralci di osservazione fornisce ai genitori informazioni sul contesto funzionali a comprendere le manifestazioni dei bambini, con l’obiettivo comune di supportarli nella crescita.

L’osservazione pedagogica è però determinante anche per la progettazione di percorsi educativi specifici, nel momento in cui viene utilizzata come strumento per rilevare bisogni educativi ed interessi autentici dei bambini. Poiché il gioco è la modalità privilegiata di espressione di pensieri, emozioni, bisogni e interessi dei bambini della scuola dell’Infanzia non si può prescindere dalla sua osservazione per predisporre contesti e progetti significativi.

Lo strumento osservativo descritto, funzionale alla progettazione di interventi educativi, diventa altresì prezioso mezzo di formazione per il docente in quanto stimola l’autovalutazione.

L’atto dello scrivere, infatti, compiuto in un tempo successivo, permette di “sostare” e di “pensare” all’agito problematizzandolo; questa azione riflessiva, consente di fissare i dati e di rileggerli a distanza di tempo e con un diverso coinvolgimento emotivo. L’uso dell’osservazione all’interno di percorsi formativi permette all’insegnante di entrare in contatto con le proprie ansie e le proprie emozioni. La rilettura del materiale osservativo compiuta con il gruppo dei colleghi stimola il confronto, accresce la consapevolezza dei singoli e, a partire dai problemi rilevati, pone le basi per itinerari di ricerca attraverso i quali avviene crescita professionale. Questo percorso formativo richiede la disponibilità al cambiamento, al confronto, al mettersi in discussione come singoli e come gruppo.

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