Gran parte degli apprendimenti avvengono in modo spontaneo, al di fuori di programmi formali e/o intenzionali.
Per consentire tali apprendimenti sono utilizzati, da sempre,metodi e strategie didattiche che gli insegnanti hanno il compito di individuare e scegliere tra le più efficaci, efficienti e interessanti in base agli obiettivi prefissati, ai differenti contesti d’apprendimento e gruppi di allievi.
La lezione è una delle tecniche più antiche e, se pianificata e gestita secondo i criteri che la ricerca ha ampiamente validato, è quella che dà migliori risultati sul piano delle acquisizioni di conoscenze.
In riferimento a tali ricerche, come scrive Calvani, in “Come fare una lezione efficace”, l’insegnante dovrebbe porre particolare attenzione:
al modo in cui prepara la lezione;
al modo in cui inizia la lezione (richiama o meno le preconoscenze degli alunni, definisce che cosa intende far apprendere);
alla qualità dell’interazione, che può essere considerata sotto il profilo dell’adeguatezza - cognitiva (capacità di presentare criticamente i contenuti, far intervenire gli alunni nel dialogo, sviluppare modelli mentali); - comunicativa (linguaggio adeguato, uso della comunicazione non verbale, uso adeguato dei media di supporto); - gestionale (saper tenere sotto controllo il clima della classe);
alla qualità della conclusione (saper richiamare i punti essenziali, consentire agli alunni
di conservare le conoscenze acquisite in memoria e saperle riusare in altri contesti).
Nella fase di preparazione occorre che l’insegnante abbia chiaro l’obiettivo da perseguire e la tipologia dell’obiettivo.
Nella fase di avvio occorre che l’insegnante sappia predisporre l’ambiente ed eliminare i fattori di disturbo, sappia “entrare in scena” e focalizzare su di sé l’attenzione, sappia accendere la curiosità dei ragazzi tramite la presentazione dell’argomento evitando azioni distrattive e fuorvianti.
Nella fase di svolgimento della lezione occorre che l’insegnante sappia gestire in contemporanea diverse dimensioni:
Sul piano comunicativo, data l’attuale eterogeneità dei gruppi classe, è importante che sappia presentare i contenuti usando più codici di comunicazione (verbale e non verbale, visivo, scritto),
Sul piano cognitivo occorre che sappia proporre schemi di supporto all’apprendimento (scaffold), orientare verso obiettivi sfidanti (abbi alte aspettative dai tuoi allievi), sappia adattare, semplificare, scomporre, tradurre in sequenze i contenuti
Sul piano gestionale deve essere capace di instaurare e mantenere il controllo della classe attraverso la condivisione di regole e un comportamento esemplare (ascolto attivo, rispetto, empatia).
Nella fase di conclusione occorre che l’insegnante sappia “chiudere” un’attività. Questo è un momento fondamentale perché consente all’ alunno di prendere consapevolezza di ciò che ha imparato e del senso della fatica fatta.
È molto importante cercare di entrare in relazione con le dinamiche pedagogiche educative che l’insegnate dovrebbe adoperare all’interno del suo lavoro poiché sono alla base dell’apprendimento.
La prova orale bandita dal concorso straordinario per infanzia,primaria e sostegno tanto atteso, finalmente è stata strutturata in modo congruo poiché valorizza la visione pedagogica – educativa che manca nella scuola italiana.
La procedura prevederà lo svolgimento di una prova orale di natura didattico-metodologica.
La prova orale per infanzia e primaria consisterà nella progettazione di un’attività didattica, comprensiva dell’illustrazione delle scelte contenutistiche, didattiche,pedagogiche e metodologiche compiute e di esempi di utilizzo pratico delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC).
La prova orale per sostegno valuterà le competenze del candidato nelle attività di sostegno agli allievi con disabilità, la definizione di ambienti di apprendimento, la progettazione didattica e curricolare per garantire l’inclusione e il raggiungimento di obiettivi adeguati alle potenzialità e alle differenti tipologie di disabilità anche mediante l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
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