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Immagine del redattorePresidente Dott.ssa Carmela internicola

Memoria e DSA cosa fare???



L’apprendimento verbale, inteso come capacità di immagazzinare e ricordare una quantità di informazioni ben definita in un tempo limitato, è un’attività molto utilizzata nell’apprendimento scolastico . Per esempio, a scuola bisogna imparare la lista di verbi irregolari, le tabelline, le note musicali o l’alfabeto.

Tutti tendiamo a usare la ripetizione per fissare temporaneamente nozioni che magari non siamo riusciti a capire bene. Imparare a memoria è per la maggior parte delle persone la strategia di ripiego, l’uscita di sicurezza per salvarsi dalla scena muta se non si è capito. Capire a volte può essere difficile, memorizzare no.

Ma molto spesso una delle difficoltà che maggiormente scoraggia un bambino dislessico è la memorizzazione, studiano ma non riescono a ricordare, e quello che ricordano non riescono a esprimerlo compiutamente. Sono scoraggiati non solo perché tanto sforzo non produce risultati commisurati, ma anche perché non capiscono come mai ciò possa accadere.

Normalmente i DSA hanno una buona Memoria Episodica , ma questa è compromessa se è richiesta l’elaborazione di stimoli per loro difficoltosi oppure che non sono stati trasferiti all’interno della memoria a lungo termine. Infatti i maggiori problemi dei DSA si ritrovano nella Memoria di lavoro, cioè nella capacità di mantenere temporaneamente e manipolare informazioni verbali o visuo-spaziali. “La Memoria di lavoro comprende le componenti funzionali della cognizioni che consentono all’essere umano di capire e rappresentarsi mentalmente l’ambiente intorno a lui, di mantenere informazioni circa le esperienze appena passate, di sostenere l’apprendimento di nuove conoscenze, di risolvere problemi, di formulare, collegare e mettere in atto mete attuali” (Baddeley & Logie, 1999)

Facciamo qualche esempio per capire di cosa si tratta. Provate a leggere una sola volta la seguente lista e poi tentate di ripeterla senza guardare:

L – 4 – A – 1 – Z – D.

Ci siete riusciti?

Provate ora, sempre leggendola una sola volta, a imparare quest’altra lista ma questa volta ripetete prima le lettere in ordine alfabetico e poi i numeri in ordine decrescente:

M – 8 – I – 9 – R – 5.

Vi sembra più difficile, vero? Non vi state sbagliando, è realmente più difficile.

Nel primo caso abbiamo dovuto memorizzare in modo più passivo delle informazioni mentre, nel secondo caso, il riordinamento delle lettere e dei numeri ha richiesto un’elaborazione attiva, più faticosa, delle informazioni presenti in memoria a breve termine. È proprio in casi come questi che parliamo di memoria di lavoro. Una compromissione in questo ambito si trova molto spesso sia in persone con disturbi dell’attenzione, sia in persone con disturbi specifici dell’apprendimento.

Perché bisognerebbe dare più importanza alla memoria di lavoro? Semplicemente perché è implicata in gran parte delle attività svolte a scuola (e non solo). Facciamo alcuni esempi:

  1. In diverse ricerche è stato visto come la memoria di lavoro (soprattutto nella componente visuo-spaziale) sia una delle funzioni cognitive chiamate in causa per svolgere le operazioni aritmetiche (in modo particolare se fatte a mente).

  2. La capacità di comprensione verbale, sia orale che scritta, è molto influenzata dall’efficienza della memoria di lavoro, soprattutto nella sua componente verbale.

  3. In generale, la memoria di lavoro, in molte ricerche appare correlata a quasi ogni tipo di apprendimento scolastico.

  4. La memoria di lavoro sembra svolgere un ruolo centrale anche nell’apprendimento a lungo termine

Quali strategie possiamo utilizzare?

Qualche piccolo esempio:

  • insegnare a scriversi le azioni da compiere e fare un controllo al momento opportuno (ci sono da portare dei libri a scuola? Ok, si può scrivere su un foglio tutti i materiali da portare e cancellarli dalla lista uno alla volta, via via che vengono inseriti nello zaino);

  • parlare con frasi brevi, periodi semplici e poche frasi subordinate;

  • nei discorsi, per quanto possibile, evitare di fare troppe premesse;

  • organizzare mentalmente le nozioni da imparare, utilizzando immagini, scrittura colarata.

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